Stai pensando di vendere un bar e vorresti sapere come calcolare il suo prezzo di vendita? In questo articolo ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla compravendita di bar.
Anzitutto, è bene chiarire che vendere un’attività, che sia un bar o altro, è un operazione delicata, che necessita della giusta pianificazione e della conoscenza delle regole fondamentali per vendere una società, anche se di piccole dimensioni.
I cambiamenti politici e sociali degli ultimi decenni, come la crisi finanziaria del 2008 e la liberalizzazione delle licenze, hanno abbassato notevolmente le quotazioni dei bar in vendita. Come fare, dunque, a vendere un bar in fretta e senza perdere il capitale investito? Scopriamolo insieme in questo post.
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Vendere un Bar scegliendo il giusto sito di annunci
Molti credono che i siti di annunci per la vendita di attività siano come le agenzie immobiliari, ma in realtà non è così. A differenza delle agenzie, i portali che si occupano di compravendita aziendale non gestiscono la trattativa e non prendono percentuali per la mediazione.
Vendere un bar su B2scout è semplicissimo: ti basta contattarci per far pubblicare il tuo annuncio. Gli acquirenti interessati potranno facilmente trovarti visitando la pagina dei bar in vendita e, una volta trovato il locale ideale, essi saranno liberi di contattarti quando vogliono e in modo totalmente gratuito.
Ecco i passi da seguire per vendere un bar in fretta e al giusto prezzo:
- scegliere il giusto portale per le aziende in vendita;
- creare l’annuncio per la vendita del bar: ricorda che più sarà preciso e dettagliato più alte saranno le possibilità di trovare in fretta un acquirente interessato;
- Inserire foto nitide e rappresentative di tutti gli ambienti: chi acquista il bar, infatti, oltre al nome acquisisce anche i locali, i beni e gli impianti presenti nell’attività.
Come si calcola il prezzo di vendita di un bar?
Un altro elemento indispensabile per la vendita di un bar è il calcolo del prezzo di vendita, che deve essere realistico e in linea con il mercato di riferimento.
Per valutare un bar bisogna prendere in considerazione alcuni elementi, tra cui:
- Fatturato annuo: generalmente nella compravendita di bar il prezzo richiesto è compreso tra l’80% e il 150% del fatturato annuo. Questa forbice naturalmente può allargarsi o stringersi in base alle esigenze dell’acquirente e del venditore e alla loro fretta di concludere l’affare;
- Posizione geografica: la collocazione fisica è importantissima quando si deve vendere un’attività come un bar, perché da questa dipende il bacino d’utenza. Una posizione centrale, o comunque vicina a zone d’interesse, sicuramente fa più gola e permette di alzare il prezzo di vendita;
- Caratteristiche del bar: altezza del fabbricato, spazio esterno, capienza del magazzino e tipologia di arredi sono tutti elementi da tenere in considerazione per effettuare la stima economica del locale;
- Attrezzature presenti: la gestione di un bar prevede una serie di attrezzature necessarie, il prezzo di vendita cresce se, insieme al locale, vengono venduti anche gli strumenti necessari allo svolgimento dell’attività.
Oltre a questi elementi, ci sono molte altre variabili che entrano in gioco quando si deve calcolare la valutazione di un’azienda per stimarne il suo valore economico.
Come si esegue la valutazione di un bar
Quando si vuole vendere un bar si può procedere valutando il reddito, in base al flusso di cassa, o valutando il valore di mercato, in base al valore economico potenziale che un’attività può generare al nuovo proprietario per via di alcuni vantaggi (ad esempio, nel caso della vendita di un bar, la vicinanza a un complesso di uffici o il posizionamento su un’arteria centrale della zona).
A incidere sulla valutazione di un bar concorrono dunque diversi elementi, tra i più importanti troviamo:
- posizione
- metratura
- entità del passaggio
- vicinanza ad altri esercizi commerciali o uffici
- bacino d’utenza possibile
- anni di attività del bar.
Si può vendere la licenza di un bar?
La vendita della licenza per le attività di ristorazione tra privati è vietata dalla legge. Per ottenere la licenza necessaria per avviare un bar è necessario seguire l’iter burocratico stabilito.
Il venditore dovrà, dunque, restituire la licenza emessa dal Comune, mentre l’acquirente dovrà presentare una richiesta sempre al Comune per ottenere una nuova licenza. Per farlo sarà necessario:
- Presentare la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) almeno 30 giorni prima dell’inizio dell’attività;
- inviare la Comunicazione Unica presso la Camera di commercio;
- aver aperto la partita IVA in forma individuale o societaria;
- l’iscrizione all’INPS;
- l’iscrizione all’INAIL.
Un requisito per ottenere la licenza di ristorazione è il possesso dell’abilitazione per la somministrazione di alimenti e bevande (SAB). Inoltre è necessario dimostrare di non essere falliti o interdetti.
Non esiste un costo diretto per ottenere la licenza di un bar, l’apertura di una nuova attività infatti di per sé è gratuita. Bisogna, tuttavia, considerare circa 200€ fra commercialista e iscrizione alla Camera di Commercio nella fase di apertura della partita IVA, il costo di un eventuale corso SAB e il costo della SIAE (circa 200/300 euro l’anno) se il bar prevede anche l’intrattenimento musicale.